Andrea Vendrame

Abito in un bellissimo posto il Garda Trentino. Vado in bici per lavoro e adoro la bicicletta a 360 gradi. Mi definisco un patito di ciclismo che va dalla bici ai singoli ciclisti alle varie gare durante la stagione. Oggi ho intervistato Andrea Vendrame ciclista professionista che corre per il team AG2R La Mondiale. Di Conegliano Veneto è professionista dal 2017.

Ciao Andrea grazie per la tua disponibilità.

L’intervista

-Mi racconti come hai iniziato ad andare in bici.

Ho iniziato all’età di sei anni, un po’ spinto da mio zio che faceva il giudice di corsa e un po’ dal postino del paese che mi vedeva correre sul cortile dei nonni con questa piccola bici.
Alla fine dopo aver provato diversi sport ho deciso di provarci con il ciclismo, e guarda caso il direttore sportivo della società del mio paese era proprio il postino.

-Le tappe della tua carriera di ciclista professionista.

Da G1 a esordiente primo anno, ho corso con la maglia del mio paese, Santa Lucia di Piave. Poi sono passato al San Vendemiano fino ad allievo, mentre da juniores sono passato al Bianchin-Marchiol, per poi passare Under 23 con il team Marchiol ed il secondo anno sempre con lo stesso team ma nella formazione continental. Nel 2015 sono passato alla Zalf dove ho fatto due anni per poi fare il salto nel mondo professionistico con l’Androni Giocattoli dove ho militato per tre anni prima del salto definitivo nel World tour quest’anno con l’Ag2r la mondiale.

-La gara che porti nel cuore e perché?

La gara che porto nel cuore posso dire il Giro del Belvedere, internazionale under 23 che ho vinto nel 2015. Resta nella storia per aver fatto iniziare la mia carriera vera, e poi vincere in casa è fantastico. Mentre da professionista direi la Tro Bro Leon, visto che sono l’unico italiano che è riuscito a vincerla.

– Come ti sei allenato durante il lock down? Rulli come tutti penso.

Purtroppo si, rulli ed esercizi a corpo libero. Avendo spazi verdi correvo a piedi. È stata veramente difficile.

– Giro d’Italia 2020. Com’è stato correre con il Covid19 nell’aria. La tappa che ti è piaciuta di più e perché.

Siamo stati bravi a portarlo a termine, noi, organizzatori e tutti quelli che ci han lavorato. Era una situazione difficile, spero non si ripeta. La tappa più bella direi la Wine stage, la crono del Prosecco! Sai sono di questa zona. Penso di aver vinto come tifo…

-Sei di Conegliano Veneto, mi sai indicare un bel percorso da fare in zona.

Beh di percorsi ce ne sono a volontà, come dai vari colli con i vari muri caratteristici, oppure andare sulla zona dolomiti. Certo che pedalare accerchiato dai vigneti di prosecco è spettacolare.

-Andrea Vendrame, dimmi la più bella salita che hai fatto nella tua carriera in bici.

Vale dire muro di Ca del Poggio a Conegliano? Come salita lunga ti confermo il Giau.

-Che rapporto hai con i social e con i tuoi tifosi

I social li utilizzo abbastanza, mi permettono di aver un contatto con i molti tifosi. Penso che molti cerchino consigli o sensazioni durante le corse, e a me piace dare sempre informazioni. Cerco di rispondere veramente a tutti, credo che la gente piaccia il corridore semplice e a contatto con tutti.

Che dirti grazie di cuore di questa intervista e che dirti per ora buon riposo e buon 2021.

 Grazie di cuore Malfatti Michele

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Last modified: Novembre 13, 2020