Abito in un bellissimo posto il Garda Trentino. Vado in bici per lavoro e adoro la bicicletta a 360 gradi. Mi definisco un patito di ciclismo che va dalla bici ai singoli ciclisti alle varie gare durante la stagione. Oggi ho intervistato Jonathan Milan ciclista professionista che corre per il Cycling Team Friuli. Jonathan è di Buja paese dov’è nato anche Alessandro De Marchi del team CCC. Ciao Jonathan grazie per la tua disponibilità. Fresco vincitore della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo nell’inseguimento a squadre.
Ecco alcune domande a Jonathan Milan.
-Mi racconti come hai iniziato ad andare in bici.
La passione me l’ha passata mio papà, io ho iniziato a praticare ciclismo all’età di 4 anni nella Jam’s Bike Team Buja, squadra fondata da mio papà e Marco Zontone, è solo da allievo primo anno che ho iniziato a correre su strada.
-La gara che porti nel cuore e perché?
La gara che mi porto nel cuore è la Parigi Roubaix corsa da junior secondo anno, perché è quella che fino ad ora mi ha trasmesso più emozioni, ed è la gara che come tipologia di percorso si addice di più alle mie caratteristiche.
-Parlami della pista. A guardarla in tv è una disciplina spettacolare.
Si, spettacolare è a dir poco, tutte le discipline mi piacciono molto, ma quella che preferisco è il quartetto, che fa capire quanto dobbiamo essere ben amalgamati e coordinati fra di noi.
– Sei bronzo nell’inseguimento a squadre uomini con Ganna, Consonni, Milan e Scartezzini a Berlino 2020. Avete registrato il record italiano nonché seconda prestazione mondiale di sempre in 3’46”513. Mi racconti quella giornata e le emozioni.
Il giorno della semifinale contro la Danimarca sapevamo che dovevamo dare tutto noi stessi per garantirci una medaglia. Ognuno aveva i propri ruoli e con modestia posso dire che siamo stati tutti molto bravi a coordinarci come ci eravamo prefissati.
– Descrivimi una giornata in pista. Come si svolge, se avete dei rituali etc.
Ogni giorno la tipologia è diversa: tutto dipende dagli obbiettivi che Marco Villa vuole che noi raggiungiamo. Generalmente le ore che si lavora sono intense, impegnative e con la concentrazione al massimo.
– Mi parli del feeling tra voi ragazzi della pista.
Il grande affiatamento che fin da subito si è creato fra noi, sia atleti che i componenti di tutto lo staff, è andato al di sopra di ogni mia aspettativa.
– Come ti alleni in questo periodo così particolare. Rulli e altri allenamenti specifici a secco?
Come prevede il decreto, ai fini di riuscire a contenere sempre di più la diffusione di questo virus, io mi alleno in casa sui rulli e faccio anche esercizi a corpo libero seguendo quotidianamente le indicazioni del mio preparatore Andrea Fusaz.
-Sei Friulano, mi sai dire una bel percorso da fare in zona e perché.
Qui in Friuli c’è l’imbarazzo della scelta, come tipologie di percorso sia montani che non. Se posso consigliare un bel giro nelle mie zone, il giro del Lago di Cavazzo è una buona scelta.
-Che rapporto hai con i social e con i tuoi tifosi.
Fino ad ora non sono mai stato uno a cui piace raccontare di se, quindi non ho mai pubblicato molto sui social. Mi rendo conto però che dovrò farmi un’abitudine a pubblicare e a far sapere più cose su di me.
Che dirti grazie di cuore, Jonathan Milan di questa intervista e buona stagione
Malfatti Michele
I suoi social:
Instagram: _jonathanmilan_
Last modified: Agosto 4, 2021