Filippo Zaccanti

Abito in un bellissimo posto il Garda Trentino. Vado in bici per lavoro e adoro la bicicletta a 360 gradi. Mi definisco un patito di ciclismo che va dalla bici ai singoli ciclisti alle varie gare durante la stagione. Oggi ho intervistato Filippo Zaccanti ciclista professionista che corre per il team Bardiani CSF Faizanè. E’ di Seriate in provincia di Bergamo ed è professionista dal 2018

Ciao Filippo grazie per la tua disponibilità.

L’intervista:

-Mi racconti come hai iniziato ad andare in bici.

Il mio percorso in bicicletta è iniziato quando a 12 anni ho conosciuto uno dei miei migliori amici attuali, che aveva appena iniziato a praticare ciclismo con la squadra del paese, Pol. Albano Sant’Alessandro e mi ha invitato a provare. I primi periodi sono stati più che altro uscite in compagnia di amici in cui ci si divertiva. L’idea che il ciclismo potesse essere il mio lavoro l’ho maturata da dilettante con la Colpack. Anche se già da Juniores nel Team Fll. Giorgi, le prime vittorie mi hanno reso consapevole che questa passione poteva diventare qualcosa di più.

-Le tappe della tua carriera di ciclista professionista.

Sono passato professionista nel 2018 con la Nippo-Vini Fantini. Qui ho militato per due stagioni raccogliendo tanta esperienza e anche qualche soddisfazione nel secondo anno con le vittorie in Oriente ( Korea e Hokkaido) assieme a qualche altro piazzamento. Purtroppo questo secondo anno non è stato continuo a causa di due infortuni  che hanno compromesso la mia partecipazione al Giro e la prima parte di stagione. Nella stagione appena passata sono stato accasato alla Bardiani Csf Faizanè dove rimarrò anche il prossimo anno 2021.

-La gara che porti nel cuore e perché?

La gara che nel porto nel cuore è Il Tour de Hokkaido perché già da primo anno ero stato convocato per parteciparvi, ma a causa di un terremoto la gara è stata annullata e noi siamo dovuti restare sull’ isola per 15 giorni provando e riprovando i percorsi delle tappe. L’anno dopo ho vinto su quelle strade dove avevo macinato così tanti chilometri. L’Oriente in generale mi ha sempre lasciato un ricordo speciale sia ciclisticamente che a livello culturale.

– Come ti sei allenato durante il lock down? Rulli come tutti penso.

Durante il lock down, come tutti i miei colleghi, mi sono allenato sui rulli e qualche esercizio a corpo libero.

– Cosa mi dici di questo 2020 dal punto di vista ciclistico.

Purtroppo il 2020 per me è stata una stagione negativa perché oltre a questo periodo che ha messo in difficoltà tutti, mi sono portato dietro problemi di salute che non mi hanno permesso di trovare la giusta condizione per poter gareggiare e poter competere con gli altri. Questi problemi adesso sembrano risolti e ho già iniziato a prepararmi in vista del 2021.

-Sei bergamasco, di Seriate, mi sai indicare un bel percorso da fare in zona.

In bergamasca i percorsi sono molto vari. Puoi scegliere tra pianura, salite e percorsi vallonati. Nei miei allenamenti abitualmente affronto le varie salite nelle valli bergamasche. Il percorso della Granfondo Felice Gimondi rientra molto spesso nei programmi di allenamento.

-La più bella salita che hai fatto nella tua carriera in bici.

Ho affrontato molte salite sia in gara che in allenamento nei diversi ritiri. Una è che mi è rimasta impressa è il monte Fuji a Tokyo, molto dura e suggestiva. Un’altra è banalmente il Passo dello Stelvio che regala sempre emozioni.

-Che rapporto hai con i social e con i tuoi tifosi

Più che attraverso i Social, mi piace relazionarmi personalmente. Ma sono consapevole che è un mezzo importante per essere quotidianamente in contatto coi tifosi. Cerco di essere sempre disponibile ad accontentare le richieste perché mi piace lasciare una bella immagine di me sia a livello ciclistico che personale.

Che dirti grazie di cuore di questa intervista e che dirti per ora buon riposo e buon 2021.

 Grazie di cuore Malfatti Michele

Last modified: Novembre 15, 2020