Abito in un bellissimo posto il Garda Trentino. Vado in bici per lavoro e adoro la bicicletta a 360 gradi. Mi definisco un patito di ciclismo che va dalla bici ai singoli ciclisti alle varie gare durante la stagione. Oggi ho intervistato Iuri Filosi ciclista professionista che corre per il team Bardiani-CSF-Faizanè. Iuri è Trentino come il sottoscritto e come altri corridori quali Oss, Bendetti, Conci, Moscon, Trentin. E’ professionista dal 2015.
Intervista:
Ciao Iuri grazie per la tua disponibilità. Eccoti alcune domande.
-Mi racconti come hai iniziato ad andare in bici.
Ho iniziato ad andare in bici visto che mio papà era un grande tifoso di Francesco Moser, poi sono diventati amici, la passione mi è arrivata da lui. Da piccolo facevo diversi sport durante l’anno, giocavo a calcio, atletica, sci, corsa in montagna, bici. E’ arrivato il giorno di decidere e alla fine ho scelto la bici.
-Le tappe della tua carriera di ciclista professionista.
Le tappe sono state 2 o 3 fino ad ora. La prima il passaggio tra i professionisti, magari mi aspettavo di più visto il successo dai dilettanti. Ho fatto 3 anni alla Nippo Vini Fantini dove il primo anno ho avuto dei problemi i restanti 2 è andata bene. Poi ho voluto provare l’esperienza francese, esperienza che mi ha fatto maturare e capire le mie caratteristiche come corridore.
-La gara che porti nel cuore e perché?
Il palio del Recioto da dilettante dove staccai tutti e arrivai sesto. Avevo staccato tutti ai – 4km dove ho spaccato la catena. Era diversi mesi che la preparavo e ci tenevo davvero tanto a questa gara. Ero il più forte. Credo che questa gara sia la più importante dopo il mondiale per i dilettanti. Da professionista ho nel cuore la Sanremo che mi ha affascinato. E’ adatta alle mie caratteristiche. E’ una gara di resistenza e sul finale diventa tecnica per via delle discese e devi avere la gamba e fare la differenza in salita. Da dilettanti vinsi la piccola Sanremo.
– Sei alla Bardiani-CSF-Faizanè da quest’anno come ti trovi in questi primi mesi di anno 2020.
Sì sono alla Bardiani. Mi avevano già cercato da dilettante. Sono in questa famiglia squadra e mi sto trovando bene con la famiglia Reverberi come speravo e pensavo. Ho già fatto 2 gare a tappe e poi ci siamo fermati per questo virus.
– Come ti alleni in questo periodo così particolare. Rulli e altri allenamenti specifici a secco?
In questo periodo fino a quando potevo uscivo in strada. Poi sono stato un po’ male per 2 settimane. Quando ci hanno tolto la possibilità di andare su strada ho fatto un po’ di mtb, rulli esercizi a corpo libero e qualche camminatina nel limite del possibile
– Sei Trentino, della Val del Chiese mi sai dire un bel percorso da fare in zona e perché.
Sono della Valle del Chiese in Giudicarie. Percorso numero uno la diga di Bissina. Una salita di 13 km pedalabile che passi per le 3 dighe della val di Daone. Molto paesaggistico, una bella salita e arrivi in cima con il Carè Alto sullo sfondo della gita da fare in bici una volta nella vita.
-Che rapporto hai con i social e con i tuoi tifosi
Con i social non sono molto social. Mi piace vivere la mia vita al di fuori della mai professione. Cerco di gestire entrambe le cose. Con i miei tifosi il rapporto è normale vengono a vedermi di più visto che corro in italiana dopo il periodo in Francia.
Che dirti grazie di cuore di questa intervista e buona stagione
Last modified: Ottobre 26, 2020