I laghi di Lamar sono da considerarsi una vera oasi. Un bel percorso tra ciclabile, strade secondarie il tutto costeggiando il fiume Sarca, il lago di Toblino per poi iniziare la salita verso i laghi di Lamar.
Percorso
Parto da Arco, prendo la ciclabile del Sarca direzione nord. La ciclabile costeggia il fiume Sarca. Pedalo tranquillo e rilassato sono le strade di casa che conosco a memoria. Ogni volta, però, riesco ad emozionarmi e a trovare qualcosa di speciale. Alla mia sinistra risalendo la ciclabile le pareti verticali del monte Colodri. Pareti dove sono state tracciate svariate vie d’arrampicata. Noto lungo le pareti l’eremo di San Paolo, che merita sicuramente la visita. Arrivo alla fine della ciclabile. Giro a sinistra.
Ora pedalo sulla strada principale. Attraverso la frazione di Ceniga per poi giungere a Dro. Attraverso la cittadina e mi dirigo verso la pista ciclabile che si trova alla fine del paese. Ecco sono in ciclabile, riservata e protetta, che bello. Pedalo immerso tra i vigneti e alcuni campi di susine, di cui Dro è famosa in tutto il mondo. Lungo la ciclabile, a destra noto un manufatto di legno, davanti trovo una fontana. Mi fermo a prendere acqua.
Risalgo in bici e proseguo. A sinistra noto le indicazioni per il bike&wine, un bar e posto ristoro, mi fermerò al ritorno dalla pedalata. La strada sale leggermente tra il bosco, vigneti e meleti ben curati e arrivo all’ex centrale di Fies ora un centro di creazione e produzione delle arti contemporanee. Breve tratto pianeggiante tra i vigneti e quindi un breve tratto ma molto ripido.
Nelle ‘marocche’
Cambio rapporto e salgo. Scollino e mi trovo a destra un panorama spettacolare che adoro, le ‘marocche’, una paleofrana, spettacolare. La ciclabile sale con pendenza costante, a tratti nel bosco a tratti all’aperto con il fiume Sarca ad accompagnarci alla nostra sinistra. Un paio di tornanti belli larghi e sono alla fine della salita inizia una bella discesa. Discesa da fare con attenzione perché invita a correre ma c’è anche parecchia gente che sale.
Seguo i cartelli e arrivo a Pietramurata. Attraverso la frazione ma prima mi fermo alla fontana che si trova al parco giochi vicino alla chiesa. Riprendo la ciclabile sempre costeggiando il fiume Sarche che nasce in Adamello per poi sfociare nel lago di Garda tra Torbole e Riva del Garda. Sono alla fine della ciclabile. Giro a destra e pedalo sulla strada principale. Alla rotonda seguo le indicazioni per Trento. Per un breve tratto pedalo sulla strada principale poi prendo il marciapiede a destra. Pedalo sul marciapiede facendo attenzione alle persone a piedi.
Lago di Toblino, magico
Termino il marciapiede e scendo verso il lago di Toblino. Anche se il percorso è vietato alle bici io prendo questo percorso. Non ho mai avuto problemi, al massimo qualche pescatore e i pedoni ma, con un po’ di educazione e buon senso si pedala tranquillamente. Mi fermo a metà percorso per scattare alcune foto perchè il lago di Toblino è bellissimo. Ha sempre la sua atmosfera in qualsiasi stagione, sempre diversa e così suggestiva. Costeggio il lago e arrivo alla fine. Proseguo lungo la passerella fino alle strisce pedonali. Attraverso la strada quindi giro a sinistra. Pedalo sulla strada principale a ritroso e quindi alla rotonda giro a destra, direzione Santa Massenza.
E dopo Toblino il lago di Santa Massenza
La strada è pianeggiante. Costeggio ora, il lago di Santa Massenza che è collegato con il lago di Toblino. Prima di arrivare nel borgo sulla destra trovo la centrale idroelettrica, enorme. Proseguo, passo da asfalto al fondo lastricato a cubetti di porfido. Nella piccola piazzetta seguo il cartello stradale per Trento. Mi sono informato e ho saputo che fin dai primi del 1900 il paese era una meta turistica grazie al lago e al clima mite grazie all’Ora del Garda, il famoso vento che soffia sul lago di Garda e che raggiunge anche questa zona. Divenne nel corso degli anni chiamata “la piccola Nizza de Trent” e fu meta di turisti trentino ma anche provenienti dall’Austria e dalla Germania. Luogo rinomato per la produzione della grappa.
Seguo la strada costeggiando la centrale elettrica. Pedalo su fondo lastricato a porfido quindi quando inizia la salita ritrovo l’asfalto. Salgo con il mio passo tranquillo e beato immerso tra i vigneti. Arrivo allo stop, sono a Padergnone, e giro a sinistra. Attraverso la frazione e quindi al successivo bivio seguo il cartello per Trento. Salgo e quindi m’immetto sulla strada che arriva dalla valle di Cavedine sempre direzione Trento.
Verso Vezzano
Pedalo con calma e, proseguo fino a giungere a Vezzano. Entro in paese. Mi ritrovo lungo la strada principale, poco trafficata. Arrivo alla piccola piazzetta dove mi fermo al solito bar per prendere un caffè. Mi fermo sempre in questo bar quando sono da queste parti per fare il percorso fino a Ranzo o quando vado a fare il giro di Terlago. Risalgo in bici non prima di aver preso acqua alla fontana.
Salgo in bici e appena salito giro a sinistra, direzione Fraveggio. La strada sale con pendenza costante vista valle dei Laghi. Lambisco la frazione di Fraveggio. La strada è bella, piacevole e c’è poco traffico. In alcuni tratti sono all’ombra poi esco e ho una bellissima visuale sulla sottostante valle e riesco a vedere fino al lago di Garda.
Lon, Ciago
Arrivo a Lon, giro a destra e proseguo. A sinistra la strada conduce a Ranzo, una bella salita dove in un punto si vedono 3 laghi, quello di Toblino, Cavedine e il lago di Garda. Sono sulla Sp18. La strada è bella larga e in leggera salita quindi si sale per poi scendere. Sono a Ciago. M’immetto sulla strada principale la SP18dir che sale direttamente da Vezzano. Pedalo sulla strada principale poco trafficata, a sinistra l’abitato di Covelo, sono in discesa. Arrivo ad un certo punto dove trovo i cartelli per i laghi di Lamar.
Si sale direzione Laghi di Lamar
Giro a sinistra e cambio subito rapporto. Metto quello più agile un lungo rettilineo in forte pendenza, quindi 3 tornanti che spezzano il ritmo e sono a Monti di Terlago. Mi fermo sulla sinistra per prender acqua. Scusa per tirare il fiato dopo questo tratto così ripido. La strada ora spiana e scende anche lievemente e sono ai laghi. Il primo lo trovo sulla sinistra, proseguo oltre e arrivo al secondo lago. La strada finisce, parcheggio la bici e entro al bar dove prendo un coca. Esco e la bevo seduto su una panchina vista lago….uno spettacolo.
Tempo per ammirare il luogo ed è ora di rientrare a casa. Risalgo in bici e ripercorro la strada che ho fatto fino al bivio dove sono salito per i laghi di Lamar. A questo punto ho due possibilità:
- rientrare lungo il percorso fatto all’andata
- immettermi in questo punto nel giro di Terlago e proseguire per fare un bel giro ad anello.
Mappa e traccia GPS del giro ai laghi di Lamar in bici da corsa
Last modified: Aprile 27, 2020