Monte Bondone e Passo Bordala

Monte Bondone e Passo Bordala un bel giro ad anello con tanta salita in Trentino. Scalata del monte Bondone dal versante della Valle di Cavedine quindi bella discesa per poi affrontare il passo Bordala. Si scende verso Ronzo-Chienis per poi affrontare il passo di Santa Barbara e scendere ad Arco. Altra variante è di scendere a Loppio e rientrare della cicalbile fino a Nago quindi Torbole e rientrare, sempre in ciclabile ad Arco.

Percorso

Parto dal parcheggio situato al ponte di Arco, prima però accendo il GPS. Prendo la ciclabile direzione nord. La conosco come le mie tasche, così come il percorso che adoro fare. In ciclabile guardo come sempre il panorama, anche se è sempre lo stesso, ma mi piace guardarmi attorno. Vedo sempre i soliti contadini intenti a lavorare i propri vigneti  e poi cerco di scorgere qualche arrampicatore sulle pareti verticali dei Colodri, una tra le più famose palestre d’arrampicata a cielo aperto.

Arrivo alla fine del primo tratto di ciclabile. Sono a Ceniga. Pedalo ora sulla strada direzione Dro. Attraverso la cittadina di Dro e quì seguo i cartelli stradali e le frecce sulla strada per riprendere la cicalbile. Eccomi in cicalbile. La percorro per un breve tratto quindi mi sposto sulla SP84 direzione Drena. La strada non è tanto frequentata, quindi salgo con il mio passo tranquillo e beato.

Alla mia sinistra scorgo le ‘marocche’ la bellissima paleofrana che è la mia compagna di pedalate quando vado direzione nord da casa. Proseguo sulla strada principale, evitando così la svolta a sinistra per il lago di Cavedine. Arrivo a Drena, alla mia destra il castello. Attraverso il piccolo paese e proseguo la salita. Non sono uno scalatore, ovvero non ho il fisico da scalatore ma adoro la salita.

Km dopo km arrivo al primo passo di giornata, il passo San Udalrico a 584 metri di quota. Mi fermo davanti alla chiesetta di Sant’Udalrico pre riempire la borraccia prima della discesa. Mi metto la ventina e mi rimetto in strada. Breve tratto pianeggiante quindi inizia la discesa. Attraverso alcuni paesi che si trovano a lato della strada. Tratto pianeggiante e quindi riprendo a scendere. Sono in Valle di Cavedine.

SP85 direzione Monte Bondone

Bella discesa su strada larga fino all’unica rotonda dove giro a destra, indicazione Monte Bondone. Passo dalla SP84 alla SP85. Il primo tratto è pianeggiante, mantengo lo stesso rapporto. Davanti ai miei occhi castel Madruzzo. Ogni volta che ci passo da questa strada mi faccio mille domande e storie sulla vita in un castello. Curva a destra e la strada sale, cambio rapporto e inserisco uno più agile. Sono sulla strada che conduce al Monte Bondone, la montagna di Trento. Nel 1956 al giro d’Italia la salita del Bondone è rimasta nella storia perchè fu corsa sotto la pioggia che poi divenne neve, tappa vinta da Charly Gaul vincitore anche del giro d’Italia di quell’anno.

Proseguo la salita, senza far fatica. Con calma mi guardo attorno e come spesso accade c’è poco traffico, direi quasi assente. Sono tre i tornanti e quattro lunghi rettilinei e scorgo il cartello di Lagolo. Sono arrivato alla località rinomata in zona per la presenza di un bellissimo laghetto, il lago di Lagolo. Mi fermo sulla panchina a bordo strada guardando il lago e i ragazzini che si tuffano dal pontile. Qui è possibile fare anche una bella passeggiata attorno al lago di Lagolo.

Località Viote del Bondone

Risalgo in bici mi aspettano ora 11 km per arrivare in località Viote del Bondone dove termina la mia seconda salita. La strada è bella larga e ben asfaltata. Attraverso boschi e in alcuni tratti la visuale è aperta. Arrivo ad un certo punto dove ho una bellissima visuale sulla valle dei Laghi, dove vedo il lago di Toblino, quello di Cavedine, la cittadina di Drena, Dro, il castello di Arco, la busa e sullo sfondo il lago di Garda, un bellissimo quadro.

Sono fuori dal bosco, un tornate e trovo alcune case, la strada segue il versante della montagna e mi trovo una galleria paravalanghe e la strada è un lungo rettilineo. Alla mia sinistra la cima Palon. Attorno a me prati verdi e mucche, che spettacolo e sono attorniato ovviamente dalle montagne. Altro rettilineo quindi giro a destra seguendo il cartello stradale per Garniga e Aldeno. Mi fermo a destra al bar ristorante per prendere una coca e mangiare un panino, ho proprio fame. Un caffè per finire e quindi risalgo in bici non prima di aver riacceso il mio GPS compagno di pedalata.

Ora si scende

Sono sulla SP25. Dopo un primo tratto pianeggiante dove a destra noto le ex caserme  austroungariche,  inizia la discesa, e che discesa. Il panorama cambia e come sfondo ho la valle dell’Adige sotto di me, che spettacolo, rimango sempre colpito di questi panorami anche se sono panorami che conosco bene. La strada è abbastanza larga nella prima parte quindi diventa stretta e con asfalto non proprio perfetto quando entro nel bosco.

Alcuni tornanti stretti e ripidi e quindi quando mi abbasso di quota la strada taglia il versante della montagna. Trovo una galleria aperta e quindi la strada è in leggera discesa, diciamo quasi pianeggiante. Altri tornanti ripidi nel bosco. All’uscita bellissimo panorama sulla sottostante valle. Lambisco la piccola frazione di Garniga Vecchia superiore e scendo ancora.  Dopo un curva la strada diventa in leggera salita, ma senza cambiare rapporto affronto questo tratto e trovo il cartello che mi dice che sono a Garniga Terme a 810 metri di quota.  Attraverso l’abitato e mi fermo al parco giochi dove riempio la borraccia alla fontana quindi attraverso la strada e vado al bar, il caffè ci sta proprio bene.

Riprendo a scendere passo alcune piccole frazioni che formano il comune di Cimone. Attraverso Covelo dove mi fermo a prendere acqua visto che tra poco riprendo a salire. Tratto pianeggiante e trovo le indicazioni per il lago di Cei, giro a destra e cambio rapporto.

Verso il lago di Cei

La pendenza è ripida in questo primo tratto ma sono fortunato pedalo all’ombra del bosco. Sono assorto nei miei pensieri e così non mi accorgo della strada e arrivo al cartello della località di Sant’Anna sempre del comune di Cimone.  Finalmente la strada fa due curve ed esco anche dal bosco, che bello. Ora un lungo tratto che segue l’orografia della montagna, tratto per i miei gusti noioso, ma complice la pendenza costante e l’amore per la salita proseguo in allegria e felice e contento come sempre.

Ogni tanto esco dal bosco e vedo alla mia destra la pareti del Monte Stivo, mi sento a casa. Trovo alcune case e quindi per magia alla mia destra appare il lago di Cei. Lago che si trova nell’omonima valle ad una quota di 918 metri ed è anche un biotopo. L’origine del Lago è dovuta ad una frana staccatasi probabilmente dal Monte Bondone. Costeggio il lago e sono nel bosco e ci vuole un po’ di ombra. Tratto pianeggiante quindi arrivo al bivio dove giro a destra direzione Passo Bordale e Ronzo Chienis.

Passo Bordala

Metto il rapporto da salita e proseguo. Sono sulla SP88. La strada è bella ampia e i tornanti sono belli ampi. Passo da tratti nel bosco a tratti aperti con verdi prati e con vista sulla sottostante Vallagarina. La strada sale con pendenza costante e anche nei tratti rettilinei, che non sopporto, non mi accorgo e proseguo. Ogni tanto mi fermo per fare una foto ed è anche l’occasione per controllare la traccia sul mio GPS. La strada sale con pendenza costante e trovo qualche casa spara quì e lì fino in località Belvedere dove trovo le indicazioni per il Rifugio Belvedere. Proseguo e la strada diventa stretta e per fortuna con asfalto bello. Esco dal bosco e ora mi aspettano 4 bei tornanti tra i verdi prati. Non mi accorgo e arrivo al cartello del Passo Bordala a 1250 metri. E anche questo è stato scalato.

Ronzo Chienis

Mi metto la mantellina e inizio la discesa. Una bella discesa all’aperto tra verdi prati e mucche. Sono in Val di Gresta, l’orto biologico del Trentino. Sono attorniato da campi coltivati sopratutto a patate, carote, zucchine e cavoli. Mi mantengo sempre sulla strada principale dopo alcuni tornantini arrivo in una zona pianeggiante, Prà dal Lac e scendo ancora. Ecco sono a Ronzo Chienis. Mi fermo nei giardini pubblici alla mia sinistra sulla strada principale per prendere acqua. Alla fine del paese giro a destra direzione Passo Santa Barbara e quindi Arco.

Passo Santa Barbara e quindi discesa verso Arco.

Bella salita, corta ma bella. Salgo e sono tra i verdi campi. Solo 3 tornanti. Proseguo tranquillo e beato tanto è l’ultima salita di questo bellissimo giro del Monte Bondone e Passo Bordala. Dopo il terzo tornante la strada s’impenna per un breve tratto quindi la prima casa e sono al Passo di Santa Barbara. E’ finita la salita, che bello. Ora la discesa. Mi vesto e scendo. Conosco la strada ad occhi chiusi. Dopo il primo tratto all’aperto tra i campi entro nel bosco, pennello i tornanti e arrivo in località Velo. Seguo sempre la strada principale, non ce ne sono altre. Mentre scendo attraverso il bosco riesco a vedere la busa e Arco da dove sono partito.

Mi abbasso di quota e inizia a far caldo. Arrivo in località Salve Regina e mi fermo per scattare una foto al lago da questa bellissima posizione. Risalgo in bici e curva dopo curva arrivo in località Gazzi dove trovo le prime case. Scendo ancora e arrivo a Bolognano. Mi fermo alla fine della salita per togliermi lo spolverino. Seguo i cartelli per Arco e in pochi minuti sono al parcheggio al ponte da dove sono partito.

Mappa e traccia GPS del giro Monte Bondone e Passo Bordala

Last modified: Febbraio 6, 2024