Anello Passo Lavazè e Passo Pampeago

Anello Passo Lavazè e passo Pampeago è un bel percorso da fare in bici da corsa, da non sottovalutare. Partenza e arrivo a Cavalese in Val di Fiemme in Trentino. Due belle salite ripagate dai panorami. Uno spettacolo.

Percorso

Parto da Cavalese, esattamente da via Dolomiti dove c’è un parcheggio bello grande e soprattutto gratuito. Oggi mi accompagna in questa bella pedalata e sudata, Matteo. Scarico la bici e quindi mi preparo, come prima cosa posiziono il GPS sul manubrio, lo accendo e carico la traccia. Arriva Matteo e, partiamo. Esco dal parcheggio e giro a destra e vado diritto. Arrivo nella zona pedonale di Cavalese e mi fermo per ammirare i negozi attorno a noi. La prima salita è il Passo Lavazè che non mi ricordo di averlo fatto mentre Matteo l’ha fatto ma in moto, e mi racconta com’è.

Scendo e arrivo nella piazza dove tengo la destra. Dall’asfalto passo al fondo lastricato a porfido in leggera salita e a sinistra una bellissima chiesa. Dopo un centinaio di metri altra chiesa sulla sinistra e finisce il porfido per lasciare spazio all’asfalto. Finalmente. I miei polsi ringraziano. Arrivo ad una rotonda e giro a destra. Inizia il Passo Lavazè, il primo dei 2 passi.

Passo Lavazè

La strada inizia subito a salire. Sono sulla SS 620 del passo Lavazè. Dopo il primo tratto ripido la strada spiana. C’è poco traffico e così ne approfitto per affiancare Matteo per scambiare due chiacchiere. Salgo tra prati verdi e belle case fino ad arrivare al cartello di Daiano. Non vado in centro e proseguo sulla strada principale. Seguo sempre le indicazioni e dopo il secondo bivio con le indicazioni per Daiano la strada scende leggermente, curva a destra ed ecco ancora la strada con il fondo lastricato a porfido. Sono a Varena. Attraverso il centro e all’uscita del paese trovo a destra una fontana. Mi fermo per riempire la borraccia e così. Riempie la borraccia anche Matteo.

Proseguo lungo la salita

Risalgo in bici e via. La strada sale con pendenza costante e sono nel bosco, che bello. Usciamo dal bosco e sulla sinistra ecco il Ristorante la Baite delle Ville, non ci fermiamo, la sosta è al passo per un caffè. Inizia ora un tratto pianeggiante e arrivo ad un bivio. A destra si affronta il passo Pramadiccio che porta nella valle di Stava. Proseguo diritto. La strada sale e trovo un cartello con il 18%. Andiamo bene…Salgo lungo il versante della montagna. In alcuni tratti la strada sale ma non mi sembrano tratti al 18%. Seguo il versante e così ed ecco a sinistra una casa. Sono alla fine della prima salita, del passo Lavazè, che dire, carino e l’ultimo pezzo sale eccome se sale.

Della salita ho in mente i versanti della valle devastati da Vaja….che tristezza. Proseguo pochi metri quindi a sinistra un bar. Caffè per me e Matteo e così mi racconta di cosa mi aspetta dopo la discesa. La salita a Pampeago. Io l’ho già fatta da Tesero ma mi manca da questo versante. Prima salita del giro anello Passo Lavazè e passo Pampeago fatta, sono contento. Difronte al bar un bel laghetto. Mi vesto e parto. Fa freddino ma per fortuna sono ben attrezzato e anche Matteo. M’immetto sulla strada principale ed ecco il cartello del passo, foto di rito e riprendo la discesa.

Discesa verso Novale

Poche centinaia di metri e trovo il cartello che mi dice che sono in Alto Adige. Il giro si snoda tra il Trentino e l’Alto Adige. L’asfalto è buono, ogni tanto devo fare attenzione a a qualche buca e imperfezione del fondo stradale. Tra curve e controcurve perdo quota.

Scendo lungo il versante della montagna per poi attraversare un ponticello e riprendere a scendere dall’altro versante. Controllo il GPS dove ho caricato la traccia e manca poco alla fine della discesa. Non fa caldo, per fortuna io e Matteo siamo ben vestiti. Siamo a Novale. Ecco il cartello per Obereggen.

Obereggen

Giro a destra.  Mi fermo subito dopo il bivio per spogliarmi delle cose indossate per la discesa. Parlo con Matteo del freddo in discesa e della fortuna che siamo previdenti e abbiamo tutto con noi per la discesa. Metto le cose nella borsa della bici e riparto. Il cartello dice 2 km, bene dai.

Sale cambio rapporto ma non lo so non vado nemmeno a pedate e non è una novità. Tratto fuori dal bosco quindi ritorno nel bosco e vedo sullo sfondo i primi hotel di Obereggen. Non manca tanto. Attraverso la zona con i vari hotel e la partenza della seggiovia e arrivo ad una rotonda.

Si sale al passo Pampeago

Matteo ha già fatto il giro e mi dice di girare a destra. La strada è asfaltata. Cambio rapporto e salgo. Costeggio alcuni hotel e quindi ritorno a pedalare nel bosco. Mi ricordo perfettamente la strada. L’ho percorsa d’inverno per raggiungere il rifugio Oberholz. 

Escursione invernale al Rifugio Oberholz

Pedalo tranquillo e beato ma sono svuotato e faccio fatica ad ingranare, mannaggia. Vabbè con la forza di volontà si arriva da tutte le parti. Esco dal bosco ed ecco a sinistra un bel hotel. Mi fermo e mangio qualcosa. Cavoli avevo proprio fame. Mi guardo attorno e vedo la forza di Vaja, da non aver parole.

Breve tratto in discesa poi la strada sale con pendenza costante alternata a tratti nel bosco e all’aperto. Esco dal bosco e l’unica parola è wowww che spettacolo. Amo pedalare tra i prati. In lontananza, una grande anfora nel prato. Matteo mi conferma che all’anfora finisce la salita. Sono contento. La strada gira a sinistra e ora pedalo sempre tra i prati, mucche e alcune baite e così in poco tempo sono al passo Pampeago.

Passo Pampeago

Ecco sono fuori tra i parti. Vedo in lontananza una grande anfora in cima alla strada, Matteo mi conferma che è la fine della saluta. Bene dai sono contento. Tratto pianeggiante tra i prati e le mucche. Ci fermiamo al bar per un caffè e per rivestirci per la discesa. Siamo al passo Pampeago a quasi 2000 metri di quota.

La pausa ci sta tutta, è sempre un piacere scambiare due parole con chi la pensa alla stessa maniera. Dove l’ultima cosa è il cronometro e i tempi.

Discesa verso Stava

Mi vesto e inizio la discesa. Una bella discesa che mi piace. Scendo tra i verdi prati, tra curve e tratti rettilinei, uno spettacolo. La strada è aperta solo a chi ha il permesso, comunque scendo con prudenza e tranquillità.  Matteo è davanti a me. Ecco le prime strutture, siamo a Pampeago.

Scendo per un centinaio di metri quindi mi fermo davanti ad un hotel dove trovo il cartellone rosa con i vari arrivi del Giro d’Italia a Pampeago e mi fermo sul nome di Marco Pantani. Risalgo in bici. A destra un cartello che indica il 15% per fortuna sono in discesa. Attraverso 3 gallerie tutte bene illuminate e proseguo la discesa con attenzione. Arrivo ad un bivio. A destra si affronta il passo Pramadiccio.

Giro a sinistra e scendo. Un centinaio di metri e sosta davanti alla fondazione Stava 1985, un momento di ricordo per la tragedia che ha coinvolto questa valle. Mi ricordo perfettamente di quel giorno delle immagini trasmesse in tv. Risalgo in bici, sempre in discesa e a destra una chiesetta dove si trova una fontana. Mi mantengo sulla strada principale e arrivo allo stop.

Verso Cavalese

Giro a destra e ora pedalo sulla strada direzione Cavalese. Strada pianeggiante, poco trafficata. Alla rotonda vado diritto e prima della galleria giro a sinistra e prendo la strada chiusa al traffico.

Affianco un bellissimo hotel quindi m’immetto sulla strada dopo la galleria. Poche centinaia di metri e sono al punto di partenza.

Note:

Bel giro ad anello con 2 belle salite. Ottima compagnia di Matteo.

Mappa e traccia GPS Passo Lavazè e passo Pampeago

Last modified: Settembre 8, 2021