Val d’Algone e il rifugio Ghedina

La val d’Algone e il rifugio Ghedina questa è la pedalata di questa bella giornata di sole. Un percorso con una bella salita finale al rifugio Ghedina. La Val d’Algone si trova all’interno del parco Adamello Brenta e siamo in Trentino.

Percorso:

Parto da Arco prendo la ciclabile direzione Sarche. La mia amata ciclabile. Ho perso il conto delle volte che l’ho fatta. Pedalo come sempre tranquillo e beato ma soprattutto rilassato e felice di una bella pedalata. L’uva è quasi pronta e mi accorgo dal fatto che ci sono miliardi di moscerini. Mentre salgo direzione nord guardo sempre a sinistra le pareti verticali dei Colodri, famose per l’arrampicata sportiva e spesso noto scalatori salire.
Fine tratto ciclabile, giro a sinistra e ora pedalo su strada aperta al traffico direzione Dro. Sono a Ceniga dove mi fermo sulla destra per prendere acqua alla solita fontana. Pochi minuti e attraverso il centro di Dro. Seguo come sempre le indicazioni per la pista ciclabile. Esco dal paese e ritrovo la pista ciclabile, protetta e riservata alle bici e ai pedoni.

Direzione Fies e Pietramurata

Sono immerso tra i vigneti. Presto attenzione in un tratto dove posso trovare dei trattori ma è presto e non trovo nessuno. Salgo con il mio solito passo, senza forzare anzi, come sempre tranquillo e beato senza stress come piace a me. Pochi minuti e arrivo all’ex centrale di Fies. Un centinaio di metri e poi una rampa di cemento, il cartello dice 20%….mannaggia. Non mi scoraggio, anzi salgo al mio passo tranquillo e beato. Scollino e poi la ciclabile sale con pendenza costante. Sono tra il bosco e i massi che compongono una frana post glaciale che viene detta ‘marocche’, una posto spettacolare che adoro.
Alla mia sinistra il fiume Sarca che è una costante di questa ciclabile. Arrivo a Pietramurata, seguo i segnavia e dopo un tratto per attraversare la frazione riprendo la ciclabile sempre lungo il tomo del fiume Sarca. Arrivo alla fine della pista ciclabile sono in località Sarche.

Sarche e la ciclabile del Limarò

Giro a sinistra direzione Comano Terme, centro termale assai noto.
Pedalo lungo la strada statale in salita. Una bella salita e alla mia destra la forra del Limarò, forra creata dallo scorre del fiume Sarca. Alcuni tornanti per la precisione 4 e poi al 5 tornante sulla destra inizia la pista cicalbile. La ciclabile del Limarò ripercorre quella che era la vecchia strada per raggiungere le Giudicarie prima della costruzione delle gallerie.
Ciclabile spettacolare, davvero unica nel suo genere. A sinistra le pareti verticali dove spesso si trovano arrampicatori, a destra oltre il parapetto in fondo alla valle il fiume Sarca che scorre tranquillo e beato nel suo canyon e dall’altra parte sempre pareti verticali, uno spettacolo non sembra nemmeno di essere in Trentino.

Salgo e come sempre sono rapito dal panorama. Salita con pendenza costante quindi un bel tratto pianeggiante e sulla destra il Maso Limarò, bar e ristorante. Proseguo altro tratto pianeggiante e sono alla fine della pista ciclabile. M’immetto con attenzione sulla strada principale fino alla rotonda dove seguo le indicazioni per Molveno.

Direzione Stenico

Attraverso il ponte e quindi la strada sale con pendenza costante. Seguo sempre il cartello per Molveno e arrivo a Villa Banale, dove trovo il cartello per Stenico. Giro a sinistra. La strada sale con pendenza costante, alla mia sinistra una bella vista sulla piana del Lomaso. Attraverso Premione, piccola frazione dove, sulla strada, a sinistra trovo una fontana. Sosta per prendere acqua.
Riparto la strada sale per poco con pendenza costante quindi lungo tratto pianeggiante tra i meleti e sullo sfondo, imponente il castello di Stenico. Finisce il tratto pianeggiante svolto a destra e salgo con pendenza costante fino ad arrivare allo stop. Sono nel centro di Stenico.

Discesa e poi la Val d’Algone e il rifugio Ghedina

Giro a sinistra direzione Val d’Algone. Scendo e alla mia destra ho la bellissima cascata del Rio Bianco. Rallento per prendere più frescura possibile. Proseguo e la strada è in leggera discesa quindi sale poi scende per poi girare a destra e costeggiare con un tratto spettacolare la parete della montagna. Termina la discesa e subito a destra. Cartello che indica la val d’Algone. Ho un bellissimo ricordo di questa strada, dei campeggi fatti con gli scout negli anni 90. Woww ed ora è ancora più bello arrivarci in bicicletta da corsa.

A destra per la Val d’Algone e il rifugio Ghedina

Giro a destra, mi fermo per fare la foto al cartello. Che emozione. Salgo lungo la strada con asfalto decente, ogni tanto qualche radice esce e trovo qualche buco nell’asfalto ma niente di così trascendentale. La strada è stretta e il primo tratto è in leggera salita. Trovo alcune case belle a dir poco sul lato sinistro della valle. Una salita irregolare. Tratti in leggera salita quindi una bella rampa, altro tratto in leggera salita e la strada passa da un versante all’altro della valle dove scorre un torrente. Ultima rampa e quindi nel bosco e la strada diminuisce. In fondo vedo le prime case, che spettacolo manca poco. Pochi colpi di pedale ed ecco il rifugio Ghedina.

Al Rifugio tempo dei ricordi e quindi di rientrare verso casa

Che bello quanti ricordi di quei campeggi. Entro al rifugio e mi prendo un caffè e una fetta di torta. Mi fermo a chiacchierare con la proprietaria e si ricordava dei campeggi che avevo fatto e così abbiamo iniziato a parlare di tanti anni fa e così riaffiorano i ricordi, riaffiorano le storie di quei bellissimi periodo. Vedo la cabina telefonica all’interno del rifugio e penso alla fila per telefonare a casa, all’intimità di parlare con i miei da quella cabina, chissà cosa posso aver detto, che mi mancavano o che avevo fame…
Esco dal rifugio mi siedo al tavolino e mi gusto il caffè. Pago, mi metto lo spolverino e inizio la discesa. Il percorso verso casa è lo stesso fatto all’andata. Scendo con calma e prudenza, salgono svariate macchine e la strada è stretta.

Mappa e traccia GPS della Val d’Algone e il rifugio Ghedina

Last modified: Settembre 2, 2020