Olivaia e l’olif de Bòtes

Tra l’olivaia e l’olif de Bòtes è un percorso ad anello che si svolge nell’olivaia situata ad ovest della città di Arco. L’olif de Bottes è una maestosa pianta di ulivo di età stimata dagli 800 ai 1000 anni. 

Percorso

Per comodità di parcheggio parto dall’ospedale di Arco, dove si trova un bellissimo parcheggio gratuito. Esco dal parcheggio e giro a destra. Cammino sul marciapiede, arrivo alla rotonda dove la strada termina e vado in direzione dell’ hoody Hotel. A sinistra della struttura trovo delle scale e le prendo. Salgo e proseguo ora su una bella scala di ferro. A destra la parete rocciosa sistemata con reti paramassi. Passo dalla scala di ferra ad una serie di gradini in porfido per poi camminare su fondo sterrato in leggera salita. Alla mia destra un bellissimo bosco con piante officinali, soprattutto il rosmarino. Arrivo ad un bivio dove salgo a sinistra. Sempre immerso tra le piante arrivo così alla fine di questo tratto sterrato.

M’immetto sulla strada asfaltata e giro a sinistra. Proseguo per poche centinaia di metri e quindi tengo la destra. Cammino con a destra una bel giardino ricco di ulivi secolari, e a sinistra campi di ulivi non per niente sono nell’olivaia di Arco. 

Svolta delle carrozze

Proseguo sulla strada cementata tra gli ulivi. Rimango sempre sbalordito da queste piante, le adoro. Mi fermo spesso a guardare il tronco, a vedere come sono fatte. Pochi minuti e arrivo ad uno slargo, sono alla svolta delle carrozze. In questo esatto punto le carrozze che portavano gli ospiti del Kurort in passeggiata riuscivano ad invertire il senso di marcia e rientrare ad Arco. Mi trovo sulla passeggiata letteraria che porta alla scoperta del poeta austriaco Rainer Maria Rilke che proprio da questi luoghi trasse ispirazione. Nella seconda metà dell’Ottocento Arco divenne famosa in, tutto l’Impero Austro-Ungarico e oltre ai confini dello stesso come “Kurort” come stazione di cura. 

Dopo questa breve sosta riprendo a camminare. Sono ad un bivio e tengo la destra. Salgo un centinaio di metri quindi intravvedo a sinistra un sentierino tra gli ulivi. Lo prendo. Lo conosco molto bene. Amo questo sentiero. Cammino immerso tra gli ulivi, il sentiero è stretto e ben curato. Pochi minuti e sono alla fine del sentiero. Giro a sinistra e scendo leggermente. Alla fine della strada giro a destra ora cammino su fondo cementato.

Placche di Baone

Salgo e difronte le placche di Baone, una falesia. Ci sono 11 vie d’arrampicata con grado che va dal 5a al 6a. Nelle vicinanze, c’è la prima falesia senza barriere a livello mondiale. Davanti alla falesia senza barriere c’è una mappa tattile e ogni targhetta riporta le scritte in braille per i non vedenti. Arrivo all’ennesimo bivio e giro a sinistra. Passo sotto il parcheggio per le placche di Baone. La strada è sterrata e come costante mi ritrovo a camminare tra gli ulivi. 

Bel tratto pianeggiante quindi scendo e trovo nuovamente il fondo con cemento e sassi e proseguo sulla strada principale in salita. Evito di prende la prima stradina super ripida alla mia destra. Salgo tra gli ulivi e arrivo al successivo bivio dove tengo la destra e proseguo. Alla mia destra tra i rami degli ulivi riesco a scorgere il lago e la forma inconfondibile del monte Brione. Manca poco per arrivare all’olif de Bottes, meta di questo giro tra  l’olivaia e l’olif de Bottes.

Olif de Bòtes

Proseguo la mia salita a piedi su fondo ciottolato e con calma e tranquillità arrivo ad un bivio. Giro a sinistra e inizio a scendere per poi risalire. Arrivo così sulla strada asfaltata. Strada che dalla frazione di Varignano conduce alla piccola frazione di Padaro e proseguendo in località San Giovanni al Monte. Arrivato sulla strada giro a sinistra e scendo lungo la strada asfaltata. Noto a sinistra una stradina ciottolata, la evito e proseguo.

Cento metri e a destra la strada che sale all’agriturismo Maso Bòtes e ad angolo il famoso olif del Bottes. Mi fermo per ammirare l’ulivo, potesse parlare mi racconterebbe un bel po’ di storie della nostra zona. Nonostante l’età è in splendida forma e attorniato da una miriade di piante di ulivo. 

Olivaia e discesa a Vigne

Mi giro e risalgo lungo la strada asfaltata, un centinaio di metri quindi prendo la prima strada a destra. Inizio a scendere quindi la strada diventa pianeggiante. Sono in un  bel posto per fare una foto al lago di Garda. Mi fermo per fare alcuni scatti. La strada si biforca e io tengo la strada alta, sempre pianeggiante. Inizio a scendere sempre su fondo ciottolato e cemento e alla mia sinistra da sopra il muretto una pianta di fichi d’india. Il colore dei fichi è unico. Ammiro così le spine assai appuntite che ci sono sulle foglie.

Passo dal ciottolato cemento allo sterrato e sono ancora immerso negli ulivi a destra e a sinistra. Mi sembra di camminare in un tunnel di ulivi. Esco dal tunnel ed ecco ancora il ciottolato. A sinistra un bel muro con un bell’orto. Arrivo ad un bivio dove tengo la destra e scendo, Diritti la strada finisce in un campo. Proseguo la discesa ed ecco le prime case. Sono a Vigne.

Direzione Arco

In fondo alla strada giro a sinistra. Scendo lungo via Predule e arrivo nella piazza di Vigne. Mi fermo alla fontana a prendere acqua. Ne approfitto per scrivere due note del percorso tra l’olivaia e l’olif de Bòtes e riguardare le foto appena scattate. Con le foto scattate e il testo riesco a scrivere l’articolo per il blog. Cammino lungo via Giuseppe Verdi e in corrispondenza della fontana svolto a sinistra. Strada pianeggiante, sono in via Passo Buole.

Costeggio il muro di cinta del ‘Sanaclero’, Villa Angherer costruita nella seconda metà dell’Ottocento da Giovanni Angherer, un facoltoso signore di Innsbruck. Di notevole pregio l’ampio giardino, circa 30.000 metri quadri, con piante rare ed esotiche come l’albero della canfora, il cipresso e il cedro dell’Himalaya, la quercia da sughero, l’eucalipto, l’albero delle camelie.

Dalla metà degli anni ’30, la proprietà venne acquistata dall’istituto “Fides” per trasformarla in sanatorio e casa di cura per il clero. Allo stop giro a sinistra e quando sono nella piazza giro a destra. Allo stop giro a sinistra e sono in via Capitelli. Cammino sul marciapiedi fino alla rotonda dove svolto a sinistra direzione parcheggio ospedale di Arco, punto di partenza e di arrivo del percorso tra l’olivaia e l’olif de Bòtes.

Mappa e traccia GPS percorso tra l’olivaia e l’olif de Bòtes

Last modified: Febbraio 26, 2024