Oggi vi accompagno al castello di Arco, una bella passeggiata nell’olivaia per poi salire al maniero.
Percorso
Parto dalla piazza principale di Arco, con la chiesa alle spalle prendo a destra. Cammino lungo via Segantini una delle più belle della cittadina. Alla fine della strada prendo la piccola stradina a sinistra. Salgo affianco un B&B e salgo una serie di gradini ricavati nella roccia.
Mentre salgo riesco a vedere i tetti delle case di Arco e sono in mezzo ad un uliveto a dir poco stupendo. Il sentiero è lastricato e a tratti cementato e il versante è sorretto da muretti con sassi a vista. Lungo la camminata trovo molte agavi, pianta originaria delle zone tropicali come il Sud America e l’India. E’ un tipo di pianta che ben si adatta al clima mediterraneo.
Cammino e alzandomi di quota vedo prima i tetti della cittadina, quindi il campanile della Collegiata, sullo sfondo il Monte Brione che divide Riva del Garda da Torbole. Lungo il percorso trovo un balconcino in vetro, sono al Belvedere della Costa. Un bellissimo balcone sulla città di Arco, luogo ideale per scattare delle bellissime foto. Proseguo e m’immetto sulla stradina principale che sale al castello.
Prato della Lizza
Salgo e l’ultimo tratto verso il portone del castello è ripido. Entro e mi trovo difronte la biglietteria. Prima di acquistare il biglietto giro a destra e vado verso il prato della Lizza. Un bellissimo polmone verde con vista davvero spettacolare sul Garda Trentino. Il bar è aperto quindi mi prendo un caffè e me lo gusto sulla panchina panoramica…che spettacolo.
Ritorno alla biglietteria ed essendo residente non pago l’entrata. Passo il tornello e inizia la mia visita al castello. Subito lungo il muro trovo un poster con il castello e il suo sistema di fortificazione medioevale raffigurato in uno degli acquerelli del pittore ed incisore Albrecht Dürer.
Inizia la visita
Il percorso è circolare e si è obbligati a fare il giro proposto. Il sentierino è cementato e attorniati da cipressi. Lungo la salita, ai piedi delle rocca della Torre Grande trovo le indicazioni per la Prigione del Sasso. La storia racconta che alla fine del Quattrocento fu teatro della lunga reclusione del conte Galeazzo d’Arco per volontà del fratello e dei nipoti.
Alcuni tornantini e quindi il fondo diventa lastricato. Alla mia destra le cisterne dove veniva convogliata l’acqua. Subito dopo la Torre Grande o Palazzo.
E’ alta 20 metri e si hanno solo 3 lati ed è senza i solai e all’interno è completamente vuota. Woww è davvero spettacolare e la sua parete la si vede da tutto il Garda Trentino. Mi fermo incantato a scattare alcune foto e m’immagino la vita al castello. Attorno sono visibili i resti di edifici che ospitavano officine, fucine, opifici e abitazioni. Tutto questo lo posso immaginare dalle numerose immagini del castello ma soprattutto dal famoso acquerello raffigurante la rupe e il borgo di Arco, realizzato dal pittore tedesco Albrecht Dürer nel 1495 (oggi conservato presso il museo del Louvre a Parigi).
Alle spalle della torre Grande sorgono i resti di una torre più piccola dove al suo interno si trova un bellissimo pavimento in cotto originale e vari affreschi. Rappresentano la vita, la cultura e l’arte dei signori di Arco. Mi giro e trovo il cartello che indica la Chiesa di Santa Maria Maddalena, solo le mura, purtroppo.
Metà percorso che spettacolo
Mi giro e all’interno di una struttura moderna trovo una sala che ospita il centro multimediale. Alcune sedie e un video bellissimo che ripercorre la storia e le vicende del castello. Bella cosa del video è la spiegazione degli affreschi medioevali in stile gotico che sono stati ritrovati e che raffigurano scene di vita cortese. Dame che giocano a scacchi, cavalieri, quadri di battaglia visitabili nella Sala dei Giochi. Affreschi che non si possono fotografare.
Dalla Sala dei Giochi salgo una scala di ferro e legno e mi ritrovo a camminare su un percorso cementato con una bellissima vista sulla zona sottostante. Mi fermo per ammirare il panorama e ogni volta rimango stupito della bellezza.
Torre Renghera e Torre di Laghel
Proseguo la salita e sono alla cime della rupe dove si trova la Torre Renghera, il punto più elevato del Castello di Arco. La torre è così chiamata perchè un tempo ospitava la campana (“renga”) con cui venivano chiamati a raccolta gli abitanti. Da quì si ha una bellissima visuale che spazia dalla Paganella al lago di Garda…
Inizia la discesa su una stradina cementata e sono immerso tra i lecci. Alla mia destra in una piccola radura la Torre di Laghel, luogo ideale e punto d’osservazione verso Nord.
Un momento di riposo e poi via, andiamo avanti: il percorso si trasforma in una ripida discesa e se all’andata a farci compagnia c’erano gli ulivi, qui sono i lecci. Passiamo sotto un boschetto fittissimo fino al bivio che porta ad una delle altre torri che costituivano il sistema di difesa del castello di Arco: una stretta scala di pietra porta alla Torre del Laghel, punto di osservazione e vedetta rivolto a nord, leggermente decentrato rispetto al complesso del Castello.
Ritorno sul sentiero e sono sempre nel bosco di lecci. Mi fermo per ammirare le mura di cinta del castello. Proseguo e sono sul percorso fatto all’andata. Scendo, passo il tornello e sono alla biglietteria. Giro a sinistra verso il prato della Lizza dove mi fermo per scrivere il testo di questa bella camminata.
Per tornare al punto di partenza percorro il percorso fatto all’andata. Questo però non è l’unico accesso al castello, ci sono altre 3 percorsi per raggiungerlo.
Orari:
01.03 > 31.03 10.00 – 17.00
01.04 > 30.09 10.00 – 19.00
01.10 > 31.10 10.00 – 17.00
02.11 > 06.01 10.00 – 16.00
07.01 > 31.01 10.00 – 16.00 solo Sabato e Domenica
01.02 > 28.02 10.00 – 16.00
Chiuso: 1 gennaio, 1 novembre, 25, 26 dicembre. Chiuso il pomeriggio il 24 e 31 dicembre.
L’accesso alle torri superiori è consentito fino ad un’ora prima della chiusura
Ingresso: € 3, 50 / € 2,00 ( 12-18/over 60 ) / € 3,00 ( gruppi, minimo 20 persone )
Mappa e traccia GPS:
Last modified: Gennaio 8, 2020