Carega del Diaol

Carega del Diaol, è un giro che vi porterà alla scoperta di una bellissima zona a cavallo tra il lago di Cavedine e la valle di Cavedine. Itinerario che si sviluppa tra strade asfaltate secondarie, strade sterrate, sentieri e piste ciclabili. Il nome deriva dalla “carega del diaol” (sedia del diavolo) o “trono della regina” che si trova lungo il percorso. Sempre in zona potete trovare il Marocche Mich altro giro che adoro fare con  la mia fatbike e anche il Valle del Sarca Mich. 36 km per un dislivello di 720 metri circa.

Percorso:

Parto da Arco di Trento, esattamente dal parcheggio al ponte. Non prendo la ciclabile direzione nord ma prendo la strada a lato. E’ la vecchia strada, poco trafficata direzione Ceniga. Passo la zona della piscina di Arco dove trovo il campeggio comunale. Adoro questa strada perché sono sotto le pareti del monte Colodri. Dove spesso si vedono climbers arrampicare si sulle pareti verticali.

Pedalo con la mia fatbike tranquillo e beato. Alla mia destra campi coltivati a mele e oltre i campi il fiume Sarca. Arrivo al ponte romano di Ceniga e giro a sinistra. Mi fermo solo il momento per una foto.

Tratto asfaltato quindi davanti ad un bivio tengo la destra. Che bello lo sterrato, questo tratto l’adoro. Sono tra gli ulivi un contino sali e scendi. Uno spettacolo. Termina lo sterrato e pedalo sull’asfalto. Alla fine della strada, allo stop vado diritto.

100 metri sulla strada principale quindi giro a sinistra quindi ancora a sinistra e quindi inizia lo sterrato. Proseguo con il mio passo e con la mia cicciona, si la mia fatbike. La ruote sgonfie fanno attrito sullo sterrato e salgo senza problemi, anzi vado a cercare i tratti smossi per metterla alla prova.

Le marocche

Salgo e abbandono i campi coltivati, tra viti e  ulivi per entrare nel bosco, per un breve tratto quindi uscire nuovamente allo scoperto. Ogni volta, anche se conosco la strada noto sempre qualcosa di nuovo, e così mi fermo per aggiungere dati alla mappa di OpenStreetMap. Termino la salita e arrivo ad un punto panoramico. Mi fermo per una foto sulla valle del Sarca, direzione sud verso Arco, difatti in lontananza si vede alla mia destra il castello di Arco diritto il monte Brione e a sinistra, una piccola parte del lago di Garda, che bel quadro.

Inizia la discesa sempre su sterrato quindi un bel tratto pianeggiante e arrivo ad un bivio. Tengo la sinistra, mentre a destra si trova il percorso che io amo particolarmente, il Marocche Mich.  Salgo con pendenza costante e in questi tratti con fondo smosso apprezzo la mia fatbike, bici che è uscita di moda ma che mi permette di pedalare su qualsiasi terreno senza problemi, anzi…mi diverto sempre e tanto. Sono immerso nelle ‘marocche’ e il panorama è unico. Alla mia destra oltre la valle il castello di Drena.

Arrivo ad un bivio dove tengo la destra. Tratto pianeggiante quindi un continuo sali e scendi con una salita finale con pendenza costante in leggera salita. Arrivo ad una stanga e a destra noto la piazzola per l’elicottero. Tengo la destra e scendo sempre su fondo sterrato e alla fine della strada giro subito a sinistra, trovo anche il cartello per Pietramurata.

Cambio rapporto e salgo su fondo a tratti sconnesso. Sono su un bellissimo sentierino che per un tratto si trova proprio sopra la strada statale che conduce a Trento dal lago di Garda. Proseguo e mi fermo sempre al solito posto per fare una foto.

Pietramurata

Termina lo sterrato ecco l’asfalto. Alla mia sinistra il crossodromo del ciclamino, campo gara di motocross. Breve tratto sulla strada asfaltata quindi a destra. Tratto pianeggiante che costeggia la sottostante strada principale. Al termine m’immetto sulla strada asfaltata in discesa e allo stop prendo la strada principale direzione nord. Poche centinaia di metri quindi prendo la prima strada a destra.  Trovo le prime case e sono a Pietramurata. Allo stop giro a destra e dopo pochi minuti sono in paese dove mi fermo al parco giochi alla mia destra difronte alla chiesa per riempire la borraccia di acqua.

Risalgo in bici e via lungo la strada principale direzione azienda agricola Gino Pedrotti. E’ una tappa d’obbligo quando sono in zona. Mi fermo a prendere un caffè ma soprattutto a fare due chiacchiere con Clara e Giuseppe. E’ piacevole ascoltare come loro ti raccontano i loro prodotti soprattutto il vino santo uno dei loro prodotti. Vino santo che è un vino dolce trentino per eccellenza e viene prodotto dall’uva a bacca bianca, autoctona, la Nosiola. Ci voleva una pausa lungo questo bel percorso il Carega del Diaol.

Si sale

Risalgo in bici e alla fine della strada giro a destra. Poche centinaia di metri e quindi a sinistra direzione Cavedine. Conosco bene la strada, non so quante volte l’ho fatta sia in fatbike ma soprattutto in bici da corsa. Questa strada è la mia salita preferita. Salgo con calma e tranquillità come sempre. Mi godo ogni singolo metro di salita, mi piace proprio. In alcuni tratti sono nel bosco in altri ho il cielo sopra la testa. Arrivo al 5 tornante dove giro a sinistra. La strada sale per un breve tratto asfaltata quindi un tratto sterrato in leggera salita quindi scendo. Alla fine del tratto giro a destra e salgo. Sono sulla via San Siro, altra bella salita da fare che dal lago di Cavedine porta in Valle di Cavedine.

Su queste strade è facile trovare in allenamento dei ciclisti professionisti come Daniel Oss, Cesare Benedetti e il conduttore del canale GCN Italia Alan Marangoni. Trovo alcuni campi coltivati a vite e tratti di bosco. Riesco a vedere il panorama mentre salgo, sempre verso Nord. Le montagne fanno da corona alla valle sottostante dove si trova l’abitato di Sarche. Arrivo in cima alla salita alla mia sinistra il parcheggio che porta ad alcune falesie e trovo una croce.

San Siro

Sono in località San Siro. Scendo e quindi giro subito a destra. Finalmente lo sterrato. Salgo e alla mia sinistra un bellissimo vigneto. Arrivo ad un bivio dove tengo la sinistra. Salgo su fondo con pietre fisse lisce ed è un single trail, no problem la pressione bassa mi fa salire senza problemi, anzi. Seguo sempre la traccia GPS che ho creato a video. Ci sono parecchi bivi ma ho fatto un buon lavoro, woww sono contento.

Il percorso l’avevo fatto anni fa e non me lo ricordavo ma fino ad ora è davvero divertente anche la parte in salita su asfalto. Continuo ad alternare tratti pianeggianti a brevi salite e altrettante discesa fino ad arrivare alla Carega del Diaol. Proseguo e quindi m’immetto su una strada larga e seguendo la traccia arrivo sulla strada asfaltata. Giro a sinistra. Qui sono per un tratto sul percorso Valle del Sarca Mich. 

Sterrato e poi si scende verso il lago di Cavedine.

Tratto pianeggiante e alla mia sinistra una rientranza con un capitello e delle panchine. Sono sopra l’abitato di Cavedine. Sosta per bere un goccio e per controllare il GPS e ne approfitto per annotarmi due cose sul mio cellulare e controllare le foto fatte fino ad ora. Risalgo in bici pochi metri e quindi giro a destra. Salgo su fondo sterrato tra i campi, vigneti soprattutto. Tratto pianeggiante quindi tengo la destra. Sono al punto più elevato dell’itinerario in fatbike Carega del Diaol. Inizia ora un tratto sterrato in discesa. Mi diverto come sempre in discesa. Tratto pianeggiante quindi a destra trovo un sentiero. Lo prendo.

Scendo su fondo compatto con un paio di tornantini quindi lungo tratto in leggera discesa e altro tornante a sinistra. Proseguo e termino davanti alla recinzione di una casa. La costeggio e quindi giro a destra. Ora sono su una strada larga e sterrata con un bellissimo sfondo fatto, ovviamente di montagne e sul fondo della valle il lago di Cavedine, che spettacolo.

Si risale.

Al termine del tratto sterrato sono sulla strada asfaltata. Giro a sinistra. Conosco questa strada sempre fatta o in salita o in discesa in bici da corsa. E’ una delle 3 strade che dal lago di Cavedine portano in Valle di Cavedine. Affronto un paio di tornanti quindi prendo l’unica stradina a sinistra cementata.

Salgo con pendenza costante nel bosco ben curato. Alla mia destra vedo il lago di Cavedine e le marocche, luogo che adoro, che amo alla follia. Alcune case e un paio di campi coltivati a viti e sono alla fine della strada asfaltata. Ora inizia il bello. Una bella discesa su fondo sterrato. Inizia con un tratto pianeggiante quindi si scende e subito curva a gomito stretta a destra. Scendo su un sentierino tra rocce sporgenti e fondo non proprio fisso anzi, bello smosso. No problem per la mia fat, anzi scendo con tranquillità e sicurezza. Il fondo cambia fino ad arrivare ad un tratto pianeggiante su terra. Trovo il cartello che indica che a destra, oltre il trail c’è il biotopo delle marocche. Breve salita e sono alla fine dello sterrato. Discesa ripida e arrivo allo stop.

Verso Dro

Attraverso la strada principale che conduce a Drena e prendo il sentierino a lato strada. Un bel tratto sterrato in discesa fino ad uno slargo dove giro a sinistra. Ora scendo su una bella strada larga con fondo ciottolato fisso ricoperto a tratti da erba. A destra e a sinistra uliveti. Mi lasciano sempre a bocca aperta i muretti a secco, la maestria nel costruirli. Termina il primo tratto quindi giro a sinistra pochi metri e ancora a destra. Riprendo lo sterrato, bellissimo. Curva sulla destra e a sinistra le indicazioni per la via ferrata Rio Sallagoni. Ultimo tratto in discesa ora tra i vigneti, tratto pianeggiante e sono alla fine del tratto sterrato. Giro a sinistra e sono nuovamente sulla strada che ho attraversato sopra. Percorro 300 metri sulla strada quindi giro a destra alla prima stradina. Trovo le indicazioni per la pista ciclabile.

In ciclabile attraverso Dro e l’arrivo ad Arco

Breve tratto di strada aperta al traffico per raggiungere i fondi agricoli quindi arrivo allo stop. Giro a sinistra e sono in ciclabile. Seguo il percorso ben segnalato e posso dire di conoscerlo davvero ad occhi chiusi. Trovo le prime case dell’abitato di Dro. Inizia ora un tratto promiscuo, ma comunque ci sono poche macchine.

Seguo i cartelli, attraverso l’abitato di Dro e arrivo nella piazza dove si trova la chiesa. Giro a sinistra e allo stop tengo la destra. Sono sulla strada principale asfaltata. Pedalo ed attraverso la frazione di Ceniga e, dopo il campo da skateboard sulla destra, giro a destra e ritrovo la ciclabile.

Manca poco. Alla mia destra ora mi fa compagnia il fiume Sarca. Alla mia sinistra vigneti e uliveti e le pareti verticali della valle. Ah la valle del Sarca, soprattutto il versante ad ovest quindi scendendo verso Arco alla mia destra è rinomato per le vie d’arrampicata.

Trovo il bar in località Moleta di Arco e beh dai un caffè ci sta. Bellissimo posto, tranquillo. Risalgo in bici pochi minuti e sono al ponte di Arco da dove sono partito per il percorso Carega del Diaol.

Mappa e traccia GPS del percorso Carega del Diaol

Last modified: Febbraio 7, 2024