E’ giunto il momento di un po’ di relax e quest’anno visto che abbiamo poco tempo abbiamo deciso di trascorrere alcuni giorni in Alto Adige esattamente in Val d’Ultimo. La Val d’Ultimo è una valle glaciale che si trova vicino a Merano ricca di pascoli alpini e di malghe. Lungo il versante rivolto a sud si trovano numerosi masi e le località principali sono San Pancrazio a 10 km circa da Lana, Santa Valburga a 19 km da Lana, San Nicolò a 27 km e Santa Gertrude a 31 km. I paesi prendono il nome dal santo patrono della rispettiva chiesa.
Per il nostro soggiorno abbiamo deciso di soggiornare a Santa Valburga presso l’hotel Alpenhof. L’hotel si trova in fondo al paese in una bellissima posizione sopra la strada principale. Isolato e tranquillo con una bella vista sulla valle e sul lago di Zoccolo. La nostra camera, la 7 pulita e ben arredata stile alto atesino. La stanza è tutta in legno con un bel balcone ricoperto di gerani. Ottimo il cibo e l’offerta della cena, bella l’idea di trovare una merenda semplice ma di qualità nel pomeriggio al rientro in hotel. Il proprietario ci ha aiutato nel programmare le escursioni a piedi, ottimo conoscitore del territorio.
In hotel ci hanno fornito la Ultental guest card, ovvero una tessera che permette durante il soggiorno di muoversi lungo l’intero Alto Adige con i mezzi pubblici. Per quanto riguarda la val d’Ultimo compreso nella card si ha una corsa al giorno, andata e ritorno dalla cabinovia Schwemmalm (2169 m), inoltre si ha la possibilità di visitare musei gratis. Ottima cosa difatti nel nostro soggiorno ci siamo mossi sono con i mezzi pubblici.
La Val d’Ultimo
La val d’Ultimo è lunga circa 40 km. Va dalle sorgenti del torrente Valsura a Fontana Bianca fino alla cittadina di Lana. A nord la valle è fiancheggiata dalla Catena del Gioveretto (creste del gruppo dell’Ortles sud-orientale) mentre a sud dalla Catena delle Maddalene, in poche parole uno spettacolo. Oltre ai prati alpini ben curati e i boschi ci sono anche due laghi artificiali; il primo salendo la valle il lago di Zoccolo quindi alla fine della valle il lago di Fontana Bianca.
Santa Valburga
Si trova a 1190 metri di quota ed è il capoluogo e la sede del comune di Ultimo che racchiude anche la frazione di San Nicolò e santa Gertrude. La località collocata a metà del versante della valle ha una vista spettacolare sul lago di Zoccolo e fino ai ghiacciai dell’Ortles. Da visitare a Santa Valburga la chiesa parrocchiale che si trova sopra il paese, nominata per la prima volta in documenti del 1278. Vi consigliamo di fermarvi al panificio “Ultner Brot” dove potete acquistare del pane davvero squisito preparato da un’antichissima ricetta della tradizione di famiglia che usa farina di pura segale e pasta acida madre fatta in casa.
Trekking in Val d’Ultimo
Ecco le nostre proposte:
1. Giro del lago di Zoccolo.
Dal centro di Valburga abbiamo seguito i cartelli con le indicazioni per il lago di Zoccolo. Camminiamo sul marciapiede lungo la strada fino a trovare la diga. Giriamo a sinistra e ci troviamo proprio davanti alla strada costruita subito dopo lo sbarramento. M’informo e scopro che il lago di Zoccolo è il più grande lago della valle ed è di origine artificiale. Viene alimentato dal torrente Valsura. La cosa interessante è che sotto l’acqua ci sono 12 masi che per oltre 1000 anni furono tra i più belli dei dintorni, che storia.
Camminiamo lungo la diga sulla strada asfaltata per circa 500 metri quindi giriamo a destra. Finalmente troviamo lo sterrato, che bello. Troviamo un cartello che ci spiega il percorso e che durante la camminata troveremo un percorso Kneipp con un piccolo stagno e oasi ricreativa. La strada è larga e pianeggiante con fondo sterrato ben compatto quindi ideale per passeggini e anche in bicicletta. Alla nostra destra tra gli alberi s’intravvede il lago mentre, a sinistra, il bosco e lungo il muro di contenimento, si trovano lamponi e fragole che hanno un gusto indescrivibile……
Lungo il percorso ci sono 5 installazioni creative. Camminiamo e lungo la strada deviamo a sinistra per raggiungere il l’Oasi Kneipp. Un laghetto alimentato da un corso d’acqua che scende lungo un tronco e una vasca dove si può camminare a piedi nudi nell’acqua. Ritorniamo sul sentiero e siamo alla fine del lago. Attraversiamo con un ponticello l’immissario del bacino e seguiamo i cartelli e siamo all’inizio dell’abitato di Pracupola.
L’idea era di fare il giro completo del lago ma purtroppo il sentiero è chiuso causa la tempesta Vaia che ha abbattuto un sacco di piante lungo il percorso. Prendiamo il pullman e rientriamo a S. Valburga.
Tempo di percorrenza: da S. Valburga a Pracupola circa 1.30. Percorso facile adatto a tutti anche ai passeggini e alle biciclette.
Mappa e traccia GPS:
2. Percorso dei masi “Ultner Höfeweg”
La seconda camminata è il percorso dei masi. Abbiamo deciso di raggiungere Pracupola in autobus e quindi di intraprendere il percorso da questo punto fino all’abitato di San Nicolò. Scesi davanti alla cabinovia andiamo dietro lo stabile e troviamo subito i segnavia bianchi e rossi che ci indicano la strada. Costeggiamo i tappetti di risalita invernali e quindi siamo sulla strada asfaltata.
Camminiamo con calma e ci troviamo alcune case completamente in legno ben curate e rimaniamo sbalorditi dai gerani così rigogliosi e di svariati colori, che bello. Il percorso è ben segnalato ed è impossibile perdersi. Lasciamo l’asfalto e camminiamo su un sentierino ben tenuto tra verdi prati. Ogni tanto troviamo qualche capitello votivo e dei masi rurali dove notiamo che sono tutti in legno e il tetto è ovviamente in legno e con dei sassi.
Mi fermo per inserire sul mio GPS dati vari da aggiungere alla mappa del progetto OpenStreetMap. Raggiungiamo un gruppo di case e notiamo sotto una tettoia una scritta self service. Con stupore notiamo della verdura fresca di stagione con il prezzo al kg, una bilancia e una cassettina con un foro. In poche parole prendi la verdura, la pesi, fai il totale e metti i soldi nella cassetta…..uno spettacolo, ne abbiamo approfittato per prendere delle carote di montagna….e lasciare un biglietto di ringraziamento.
In lontananza il campanile della chiesa di San Nicolò. Attraversiamo il piccolo centro abitato e decidiamo di visitare la chiesa e il piccolo cimitero che si trova sul sagrato. La chiesa, di stile gotico è dedicata a San Nicolò e viene citata per la prima volta in documenti risalenti al 1338. Al suo interno si trova un bellissimo altare a portelle in stile neogotico. Usciamo e ci dirigiamo verso la strada principale dove ci fermiamo alla fermata del pullman.
Tempo di percorrenza: da Pracupola a San Nicolò 1.15 percorso ideale per famiglie anche con bambini e passeggini.
Mappa e traccia GPS:
3. Percorso dei masi “Ultner Höfeweg” e Larici secolari
Da San Nicolò prendiamo il pullman direzione Santa Geltrude. Scendiamo alla fermata quindi attraversiamo la strada. Troviamo subito i cartelli che ci indicano la strada. Prima di intraprendere il percorso rimaniamo sbalorditi dalla cascata di acqua che scende nel fiumiciattolo e alla fine scopriamo che è una segheria che è stata restaurata e si può vedere come si tagliava il legno dal tronco appena tagliata alle assi di legno. Troviamo il centro entro Visite Lahnersäge del Parco Nazionale dello Stelvio dove al suo interno si trova una mostra permanente su di un tema specifico.
Iniziamo la camminata e ci ritroviamo immersi nei verdi prati. La strada è asfaltata e ben segnalata, è impossibile perdersi. Raggiungiamo alcuni masi quindi la strada sale direzione Larici secolari. Davanti ad un ristorante giriamo a destra e dietro ci troviamo ai tre larici millenari. Controllo il GPS e siamo a 1.430 metri di quota nel bosco. Mi sono informato e mi hanno detto che nel 1930 un larice fu abbattuto dal vento e che furono contati più di 2.000 anelli di accrescimento, qualcosa di unico.
Oggi ci sono solo 3 larici e vengono considerati le più antiche conifere d’Europa. Il larice più alto misura 36,5 m per una circonferenza di 7 m, è disseccata, colpita da un fulmine e anche quello più grosso con 8,34 m di circonferenza ed alto 34,5 m, dalla appariscente escrescenza bulbosa, ha perso la cima.
Non tutti sanno che in passato la resina di larice veniva raccolta con dei fori fatti lungo il tronco per poi venire utilizzata come rimedio naturale e anche come materia prima per l’industria. Il legno di larice è ricco di resina e quindi resistente alle intemperie. Un tetto di scandole in larice può resistere per ben 80 anni.
In questa zona troviamo anche delle panchine e una fontana dove sgorga acqua freschissima. Proseguiamo e dopo un breve tratto in questa meraviglia ci troviamo a camminare lungo un prato con un vista a dir poco meravigliosa sulla valle e in lontananza il lago di Zoccolo. Ci addentriamo nel bosco ben curato. Rimano sempre colpito dagli steccati, tutti in legno e ben curati. Usciti dal bosco giriamo a destra e percorriamo un breve tratto in salita dove a destra trovo tanti lamponi. Sosta per mangiarne alcuni anche perchè hanno un sapore indescrivibile.
In questo punto tra i cartelli che indicano il percorso noto anche il cartello che indica la fermata dell’autobus sulla strada, informazione molto utile. Dopo il tratto in salita scendiamo lungo il versante della valle verso alcune case quindi giriamo a destra. Il piccolo gruppo di case è tutto in legno e come sempre rimaniamo sbalorditi dalla cura, dal piccolo orto attorno a casa, dai fiori sulle finestre e dalla cura con cui vengono tenuti questi masi.
Camminiamo in silenzio perchè vogliamo assaporare ogni metro di questo bellissimo percorso. Proseguiamo la nostra escursione ed arriviamo nel bosco dove come per magia ci troviamo su di un ponticello e alla nostra destra la cascata del Klapf, monumento naturale. Ci fermiamo ad ammirare lo spettacolo.
Attraversiamo un prato e in lontananza notiamo una casa. Arriviamo e siamo a Villa Hartung che fu costruita come sanatorio tra il 1903 ed il 1906 dal dottore di Innsbruck Dr. Christoph Hartung von Hartungen (1849-1917). Qui vennero a curarsi tra gli altri anche rinomati artisti e scienziati: Rudolf Steiner (1861-1925), Sigmund Freud (1856-1939), Peter Rosegger (1843-1918) e Thomas Mann (1875-1955). Ora è una casa della salute naturale.
Dopo questa sosta riprendiamo la camminata e lungo la strada notiamo delle statue lungo il lato della strada e ci fermiamo ad osservarle. Seguiamo i cartelli e ci troviamo ora a camminare nel bosco ben curato quindi usciamo all’aperto per attraversare alcuni prati e come per magia troviamo su una panchina lungo il percorso due ragazzine che ci offrono un bicchiere di succo di erbe con pagamento ad offerta libera. Che belle queste cose, brave!!!
Controllo il GPS manca poco. Lasciamo il prato e il bosco, attraversiamo un ponte di legno e siamo su di una strada forestale. Scendiamo quindi andiamo diritti verso la strada principale. Svoltiamo a sinistra e ci troviamo davanti alla fermata del bus. Anche per oggi abbiamo finito la nostra passeggiata in Val d’Ultimo.
Tempo di percorrenza: da Santa Geltrude a San Nicolò in Val d’Ultimo il tempo è di 1.15 percorso ideale per famiglie anche con bambini ma non ai passeggini.
Mappa e traccia GPS:
Last modified: Agosto 30, 2019