Malga di Cavedine sul Monte Bondone

La meta di oggi è la Malga di Cavedine/Baita Roncher. Si trova ai piedi del Cornetto esattamente nella zona delle Viote del Bondone. L’itinerario proposto parte dalla piana delle Viote sul Monte Bondone. Da Trento basta seguire le indicazioni per il Monte Bondone quindi per le Viote, mentre se si arriva dal Garda le indicazioni sono per Trento una volta giunti a Dro si seguono le indicazioni per Drena quindi dopo aver percorso la Valle di Cavedine si sale verso il lago di Lagolo e quindi si arriva al punto di partenza.

Il percorso:

E’ una giornata discreta, il cielo non è completamente limpido ma l’aria è calda, quindi con Sara decidiamo di fare questa camminata alla Malga di Cavedine. Non siamo mai stati in questo posto abbiamo solo letto alcuni articoli sul giornale dell’apertura. Oggi è la giornata ideale per raggiungere la malga.

Raggiungiamo le Viote e quindi seguiamo le indicazioni per Garniga. Andiamo oltre il primo parcheggio presso la Capanna delle Viote e dopo circa 200 metri troviamo un comodo parcheggio a bordo strada.

Prima di partire….check materiali

Prima di partire controlliamo di avere ognuno le proprie cose nello zaino: la thermos del tea caldo, sempre comoda in inverno, il piumino e i ramponcini da ghiaccio.

I ramponcini da ghiaccio occupano poco spazio e sono davvero utili durante il periodo invernale e primaverile. Hanno dieci punte multiuso che danno tenuta, stabilità e trazione sui terreni coperti da neve e soprattutto da ghiaccio. Si indossano in pochi minuti e con due semplici mosse: prima si inserisce la parte anteriore sopra la punta della scarpa quindi si allarga la fascia di silicone fino ad avvolgere il tacco della scarpa.

Si parte

Accendo il GPS e possiamo partire. Usciamo dal parcheggio, giriamo a sinistra e dopo 20 metri subito a sinistra. Ci troviamo ora a camminare nel bosco in un tratto di sentiero immerso tra abeti e scopriamo così che il vento di fine Ottobre ha sradicato maestose piante come fossero steli di erba, che paura fa il vento.

Proseguiamo e seguiamo il cartello con Giro di Bocca Vaiona, uno dei punti di passaggio per raggiungere la Malga di Cavedine.  Camminiamo su fondo misto tra neve ed erbe eh sì fino ad ora la neve latita…..

Biotopo delle Viote

Camminiamo e troviamo il cartello che ci indica che siamo in un biotopo con un decalogo di comportamento assai ovvio ma che è sempre meglio ripetere per chi non ha rispetto per la natura in generale quindi troviamo una bacheca dove ci viene spiegata la preistoria delle Viote.

 

Continuiamo chiacchierando e fermandoci a scattare alcune foto al panorama. Inizia la salita dove troviamo un tabellone con la spiegazione della geologia del posto, molto utile per capire la storia di questo luogo. Camminiamo e il fondo è gelato quindi ci fermiamo e indossiamo i ramponcini da ghiaccio così ora siamo tranquilli e beati.

Reperti archeologici

Alla nostra sinistra troviamo un recinto con al suo interno dei teli a coprire il terreno, ci avviciniamo e troviamo un cartello che indica delle indagini archeologiche nel “Castelletto Madruzziano” i resti di una casa d’alpeggio ricordata in fonti storiche.

Ci addentriamo lungo una valletta dove il versante ad ovest è privo di neve mentre ad est c’è della neve. La strada che percorriamo è ricoperta di neve dura e di ghiaccio. Arriviamo alla fine della strada e ci troviamo in un pianoro, siamo a Bocca Vaiona a 1700 metri e controllando il mio Gps dovrebbe mancare poco alla Malga di Cavedine.

Il panorama circostante.

Tira un vento freddo ci fermiamo solo il tempo per scattare una foto e per ammirare le montagne che ci circondano: a nord-ovest si stagliano le Dolomiti di Brenta; ad ovest il massiccio del Carè Alto; a sud la catena delle Tre Cime mentre ad est il Palon.

 

Pochi minuti e siamo riparati dal vento, proseguiamo e notiamo alla nostra destra, in basso, la Valle dei Laghi e il lago di Toblino e la zona di Sarche, che spettacolo, e sempre sullo stesso fianco della valletta ad ovest notiamo alcune opere militari risalenti alla prima guerra mondiale. Tali opere vennero costruite dagli austro-ungarici in vista di un possibile attacco da parte delle truppe italiane dalla Valle dei Laghi.

In lontananza vediamo la meta della camminata, la Malga di Cavedine. I ramponcini ci danno sicurezza per affrontare l’ultimo tratto in salita. Lungo il percorso troviamo una fontana da dove sgorga un zampillo di acqua direi freddina, evitiamo di berla e con un buon passo proseguiamo.

Eccoci alla malga che è chiusa, lo sapevamo. Ci fermiamo davanti alla struttura e ci sistemiamo in una rientranza del muro dove beviamo il tea caldo, che bello.

Breve sosta per alcune foto e rientriamo verso la macchina percorrendo il percorso fatto all’andata.

Note:

Percorso non difficoltoso adatto a tutti. In inverno chiedere all’Apt Trento Monte Bondone se si può effettuare la camminata causa condizioni meteo.  Ci ritorneremo in estate per mangiare alla malga.

 

Last modified: Gennaio 23, 2020