Intervista a Lorenzo Barone

Avevo sentito parlare di Lorenzo Barone Expedition ragazzo italiano amante della bici e grande viaggiatore. Ecco l’intervista a Lorenzo Barone , contattato sul suo profilo Instagram. Ora sta pedalando “la strada più fredda del mondo nella Yakutia”. Attualmente si trova a  Ust-Nera …..ecco la sua intervista e seguitelo e supportatelo…

L’intervista

1. Chi sei e da dove vieni.

Mi chiamo Lorenzo Barone, ho 22 anni e sono nato a Roma ma ho sempre vissuto in Umbria a San Gemini.

2. Come ti è nata la passione per la bici

Ho sempre usato la bici come mezzo di trasporto perché mia madre non aveva voluto farmi il motorino e le due città dove ho gli amici sono entrambe a circa 12 km. Quindi mi facevo sempre come minimo 24 km al giorno per andare a praticare il parkour (sport acrobatico) con i miei amici. Successivamente ho cominciato a fare dei giri più ampi per esplorare la mia zona

3. Raccontami dei tuoi viaggi e quello che ti ha dato di più.

L’elenco sarebbe lungo, ma per rendere l’idea con dei numeri diciamo che ho percorso 59.000 km attraverso 37 paesi. Questo in poco meno di mille giorni, se si parla di bicicletta. Ho viaggiato anche in canotto, in zattera, a piedi e in autostop.
Tutti mi hanno dato tanto, ma le esperienze più forti credo siano state la penisola iberica 8.000 km a 18 anni perché è da dove tutto è iniziato. La Lapponia in inverno quando a 19 anni ero stato in viaggio per 8 mesi e successivamente viaggi puntati sulla difficoltà, Pamir in inverno, Sahara in estate, Himalaya oltre i 5.400 m ed ora Siberia in inverno sotto i -50°C dai quali ho imparato tanto!

4. Questo viaggio….raccontami dove sei e perché hai deciso di intraprenderlo

In questo momento sono a Ust-Nera, diciamo che dopo i primi 30.000 km di viaggio che avevo percorso mi trovavo in Russia diretto verso il Kazakistan e decisi di tornare a casa, ero partito per non vivere nella monotonia ma dopo tanta strada lo stava diventando il viaggio stesso, non c’erano grandi novità, non c’erano le emozioni dell’inizio, avevo bisogno di qualcosa “di più”, che mi emozionasse al solo pensiero, qualcosa per me sconosciuto ed è lì che ho iniziato a puntare i viaggi sulla difficoltà, ed è per questo che ora mi trovo in Yakutia, a casa li immagino sempre quasi impossibili ma quando li affronto mi risultano sempre abbastanza semplici, per questo i prossimi viaggi li spingerò oltre i limiti che ho nella mia testa.

5. Che bici hai e che accorgimenti hai usato per pedalare a queste temperature.

Ho una Surly Long Haul Trucker dal 2016, semplice, in acciaio. Per questo viaggio ho dovuto smontare, pulire e rimontare tutte le componenti rotanti della bici mettendoci del grasso per aeroplani da -73°C ho fatto delle prolunghe per i pedali, o allargato i fori del telaio dell’attacco portapacchi per bulloni da 6 invece che da 5, ho costruito i guantoni da manubrio, il porta thermos, le leve per attaccare le borse, modificate con ganci in acciaio e un sacco di altre cose, per non parlare di tenda, fornelli, abbigliamento ecc dato che ci ho lavorato a tempo pieno per 4 mesi.

6. Come fai con la tecnologia? Cellulare etc?

L’utilizzo delle cose elettroniche è minimo, solo telefono e GoPro che tengo a contatto del mio corpo in una tasca della felpa dietro la schiena funzionano per qualche minuto, poi devo rimetterle al caldo altrimenti si spengono.

7. Usi un GPS o come fai per seguire il percorso anche se sei su una strada.

Il percorso è uno solo, la strada Kolyma, e nei rarissimi bivi ci sono i cartelli, ad ogni modo la sera nel sacco a pelo uso una mappa offline per vedere i km percorsi e a che punto mi trovo.

8. Come ti guadagni i soldi per viaggiare?

Vendo le foto dei viaggi durante l’estate in strada e alle serate poi in viaggio mi arrangio con circa 4 euro al giorno giusto per mangiare, non ho sponsor che mi pagano e durante i viaggi menziono il link della raccolta fondi per chi di suo proposito vuole supportarmi.

9. Cosa dicono i tuoi genitori del tuo continuo viaggiare? come ti tieni in contatto con loro?

I miei genitori se sto bene io a loro va bene, se poi faccio viaggi “pericolosi” un po’ si preoccupano. Ci sentiamo tramite whatsapp e quando non ho connessione a volte anche per settimane ho un GPS che gli mostra la posizione in cui mi trovo sul computer.

Grazie Lorenzo per il tuo tempo e per aver risposto a queste domande.

Ecco i link dove poterlo seguire e fare una donazione.
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Last modified: Febbraio 19, 2020