Verso Ledro Land Art
Raggiungo la valle di Ledro percorrendo l’unica strada che mette in comunicazione il Garda Trentino con la valle. Passo il paese di Pre di Ledro, quindi arrivo a Molina di Ledro dove sulla strada trovo le indicazioni per Ledro Land Art. Giro a sinistra e quindi a destra. Eccomi sono al museo delle palafitte di Ledro. Bellissimo, merita la visita. Consiglio di fare il giro del lago di Ledro a piedi o in bicicletta. Come prima cosa mi fermo al parcheggio lungo il lago per scattare una foto al lago.
Proseguo sulla strada che costeggia la montagna vista lago fino in località Pur dove proseguo diritto e seguo i cartelli. Alcune case e quindi trovo un parcheggio alla mia destra. Parcheggio quì così faccio anche una camminata per raggiungere il la pineta di Pur dove si trova Ledro Land Art. Le indicazioni da seguire volendo arrivare il più vicino possibile al punto di partenza è per Malga Cita.
Cammino sulla strada asfalta in mezzo ai prati con case sia a destra che a sinistra. Tutte case belle e ben rifinite, uno spettacolo. Lo sfondo è da cartolina, questa valletta circondata dalle montagne della valle di Ledro.
Ledro Land Art
Un grande parcheggio alla mia destra e il cartello d’ingresso. Una bacheca spiega il progetto e si trovano tutti i canali social per condividere foto etc e un qr code per collegarsi direttamente al sito web di Ledro Land Art. Entro in punta di piedi mi sembra di trovarmi in qualcosa di magico.
Il percorso lungo il Ledro Land Art è un sentiero circolare ma ci si può muovere come si vuole. Le opere d’arte sono immerse nel bosco. Davanti c’è un cartello con il nome dell’artista, il titolo e la spiegazione e spesso si trova un cartello che invita la gente a non salire sulle opere d’arte. Cammino rapito dalle opere d’arte. Mi fermo a leggere l’autore, il titolo ma soprattutto la descrizione dell’opera. Scatto alcune foto e rimango lì davanti ad alcune come rapito.
Leggo che gli artisti coinvolti nel progetto Ledro Land Art hanno usato solo materiali ecosostenibili e hanno collocato le loro opere d’arte ragionando sulla morfologia del luogo.
Le mie opere preferite
Mi sono piaciute tute le opere d’arte ma queste mi hanno colpito maggiormente e sono:
“Le mani” di Alessandro Pavone. Penso alle mani alla gente di questa valle che ha vissuto e lavorato in questi luoghi. Mani ruvide che sono il simbolo del lavoro del lavoro fatto dall’uomo.
“Il vecchio e il Bambino” di Giovanni Bailoni. Mi ha colpito, mi sono rivisto mano nella mano con il mio papà, lui come un faro. O anche quando andavo a spasso con il mio nonno paterno. Mi sono fermato svariati minuti a guardarla. Mi sono affiorate mille cose mille pensieri, spettacolare e grazie Giovanni Bailoni.
“Xennials Tribute” di Luca Vallese. Opera nata come tributo alla generazione Xennials. Generazione delle persone nati tra il 197 e il 1983. La musicassetta quante volte l’ho usata e quante volte ho usato la matita per riavvolgere il nastro. Sono nato poco prima della generazione Xennials nel 1974. Leggo che l’opera realizzata da Luca Vallese è realizzata con legno in larice recuperato dal solaio di una casa di campagna dei primi del 900, mentre il nastro è realizzato con la grondaia in latta di un granaio del dopoguerra.
Info:
Sito web: Ledro Land Art
Last modified: Agosto 23, 2024